Elettroterapia

L’elettroterapia consiste nella trasmissione al corpo umani di micro impulsi elettrici a scopo terapeutico. Modulando i parametri dell’impulso – frequenza, larghezza e intensità – si possono ottenere diversi benefici terapeutici: recupero muscolare, riduzione del dolore, trattamento dell’incontinenza, trattamento del muscolo denervato e drenaggio dei liquidi.

A proposito di Elettroterapia

L’elettroterapia funziona con lo stesso meccanismo del sistema nervoso: il dispositivo controlla l’attivazione dei muscoli volontari tramite segnali elettrici. Grazie alla stimolazione elettrica muscolare e ai diversi tipi di frequenza, è possibile personalizzare l’intensità e la potenza della corrente per trattare specifiche fasce muscolari. L’elettroterapia, tramite gli impulsi elettrici, sostituisce l’azione volontaria del sistema nervoso e incrementa così l’effetto allenante, antinfiammatorio o riabilitativo sui muscoli stimolati.

I benefici dell’elettroterapia sono molteplici e legati sia alla tipologia di programma utilizzato che alla tipologia di corrente emessa dal dispositivo. A livello antalgico, è possibile ottenere una riduzione delle contratture muscolari patologiche e del dolore, utilizzando programmi specifici per il rilassamento muscolare e per ridurre la percezione del dolore. Altri vantaggi includono l’aumento del tono muscolare, l’aumento della forza e della resistenza muscolare, e l’aumento della vascolarizzazione periferica. È possibile anche aiutare i tessuti biologici ad assimilare più rapidamente e in modo mirato i principi attivi del farmaco e ridurre l’iperidrosi.

La seduta di elettroterapia richiede particolare attenzione al posizionamento degli elettrodi, che cambia in base al programma. Per un trattamento antalgico, gli elettrodi vanno attaccati alla pelle, formando un quadrato con al centro la zona del dolore. Per rafforzare un muscolo, gli elettrodi vanno posizionati ai capi del ventre muscolare. Per un trattamento di ionoforesi, si utilizzano spugnette ed elettrodi di gomma. L’intensità della corrente va aumentata senza mai superare la soglia del dolore. Con i programmi TENS la sensazione che si deve avvertire è di un formicolio mentre per i programmi EMS è di una decisa contrazione muscolare.

Prima di iniziare il trattamento e di posizionare gli elettrodi, è importante detergere la zona da trattare. In caso di peluria eccessiva, è consigliato radere la zona del corpo per permettere una perfetta aderenza dell’elettrodo.

La durata di una seduta di elettroterapia varia in base al programma, alla zona e alla patologia da trattare. Per programmi di stimolazione muscolare, una seduta dura circa 20 minuti per gruppo muscolare. Per trattare un dolore localizzato, i tempi variano dai 30 ai 40 minuti in base alla patologia e all’intensità di impulso.

L’elettroterapia è multifunzionale e, in base alla corrente erogata dal dispositivo, permette di trattare diverse patologie e problematiche, tra cui: lombalgia e sciatalgia, cervicalgia e cefalea miotensiva, distorsioni e contusioni, dolori generali, Epicondilite, epitrocleite, periartrite, iperidrosi, ematomi, edema, trofismo muscolare e atrofia, muscolo denervato, ncontinenza, pesantezza muscolare, accumulo di liquidi.

Entrambe le tecniche sono forme di terapia fisica strumentale. La TENS utilizza piccoli impulsi elettrici per un effetto antalgico mirato al sintomo del dolore, mentre la magnetoterapia sfrutta i benefici dei campi magnetici o elettromagnetici agendo direttamente sulla causa del dolore.

I programmi TENS sono principalmente indicati per la riduzione del dolore. Per il rinforzo muscolare, si raccomandano programmi di EMS/NEMS (stimolazione muscolare).

No. Prima di ogni seduta di elettrostimolazione, è consigliato detergere e asciugare accuratamente la cute per una migliore aderenza degli elettrodi pregellati. Solo la ionoforesi prevede l’uso di un farmaco in forma liquida.

Le controindicazioni dell’elettroterapia sono comuni a molte terapie strumentali e includono l’uso in gravidanza, in presenza di patologie infiammatorie in fase acuta, o in caso di neoplasie. È sconsigliato l’uso su lesioni cancerogene, zone infette o gonfie, in presenza di eruzioni cutanee, ferite aperte, dermatiti, e a portatori di pacemaker, pazienti cardiopatici, persone con aritmie gravi, pazienti epilettici, donne in gravidanza, persone ansiose, o con malattie gravi come tubercolosi, diabete giovanile, malattie virali in fase acuta, micosi, ernie inguinali o addominali, e portatori di protesi magnetizzabili.

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